Dito a scatto o tenosinovite stenosante

Cos’è?
Il dito a scatto o tenosinovite stenosante si tratta di un processo infiammatorio a carattere cronico che interessa i tendini flessori della mano e relative pulegge.
CAUSE
Il dito a scatto o tenosinovite stenosante rappresenta una delle cause più frequenti di dolore alla mano e colpisce i tendini flessori con conseguente ostacolo al loro scorrimento.
La causa è riconosciuta in una discrepanza delle dimensioni tra i tendini flessori e la puleggia in cui scorrono e che li mantiene a contatto con il piano sottostante, per cui questa alterazione del rapporto provoca un restringimento del canale e quindi ad una difficoltà di scorrimento.
COMPLICANZE
Possono essere lesioni del tendine o dei fasci vascolo-nervosi a causa di un errore chirurgico, ipertrofie cicatriziali, sindromi aderenziali con conseguente possibile rigidità.
SINTOMI
E’ caratterizzata da un blocco doloroso del dito in flessione, con presenza di tumefazione (nodulo doloroso) in prossimità della plica palmare distale del dito interessato. Difficoltà alla flessione del dito. Spesso il blocco in flessione si verifica al mattino.
Si distingue una forma infantile, detta morbo di Notta ed una forma adulta.
Si può fare una classificazione clinica comprendente 4 gradi:
- dolore, edema, movimenti irregolari
- blocco in flessione correggibile attivamente
- blocco in flessione correggibile passivamente (con l’aiuto dell’altra mano)
- blocco in flessione non correggibile.
FREQUENZA
La tenosinovite o dito a scatto è una patologia molto frequente, molto spesso associata ad altre malattie o sindromi da intrappolamento come il tunnel carpale e la malattia di De Quervain.
Diagnosi:
La diagnosi è essenzialmente clinica, e può essere completata con un esame ecografico che evidenzia l’ispessimento dei tendini e della puleggia con presenza di nodulo.
Terapia:
Nelle fasi iniziali è conservativo, e consistente in terapia fisica (ultrasuoni, laser), medica con antiinfiammatori per via locale e generale.
Assolutamente sconsigliato e non effettuato dalla nostra Scuola il trattamento infiltrativo con cortisonici, in quanto può causare danni al tendine, ai fasci vascolo-nervosi e creare complicanze post-chirurgiche.
Il trattamento chirurgico è riservato ai gradi più avanzati e che non hanno tratto beneficio dalla terapia conservativa.
Consiste in una incisione trasversale sulla plica palmare in anestesia locale, nell’individuazione e protezione dei fasci vascolo nervosi che decorrono lateralmente al tendine, esposizione e sezione della puleggia,verifica del libero scorrimento tendineo, sutura, mobilizzazione immediata.
Diagnosi:
La diagnosi è essenzialmente clinica, e può essere completata con un esame ecografico che evidenzia l’ispessimento dei tendini e della puleggia con presenza di nodulo.
Terapia:
Nelle fasi iniziali è conservativo, e consistente in terapia fisica (ultrasuoni, laser), medica con antiinfiammatori per via locale e generale.
Assolutamente sconsigliato e non effettuato dalla nostra Scuola il trattamento infiltrativo con cortisonici, in quanto può causare danni al tendine, ai fasci vascolo-nervosi e creare complicanze post-chirurgiche.
Il trattamento chirurgico è riservato ai gradi più avanzati e che non hanno tratto beneficio dalla terapia conservativa.
Consiste in una incisione trasversale sulla plica palmare in anestesia locale, nell’individuazione e protezione dei fasci vascolo nervosi che decorrono lateralmente al tendine, esposizione e sezione della puleggia,verifica del libero scorrimento tendineo, sutura, mobilizzazione immediata.

Diagnosi sindrome tunnel carpale

Test di Tinel

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Anomalie di emergenza del ramo motore del nervo mediano

Esempio intraoperatorio di anomalia di emergenza

Anomalia di emergenza
