Sindrome del tunnel carpale

Cos’è?
La sindrome del tunnel carpale e provocata dalla compressione del nervo mediano nel suo passaggio dal polso alla mano attraverso il tunnel carpale insieme ai tendini flessori superficiali e profondi delle dita.
CAUSE
La sindrome può essere provocata da fattori intrinseci che aumentano la pressione sul nervo; a volte il problema può essere congenito mentre più spesso é causato dall’aumento di volume delle strutture circostanti quali tenosinoviti ( infiammazione dei tendini versamenti liquidi ad es. ematomi post traumatici malattie sistemiche ( artrite reumatoide, insufficienza renale cronica e artrosi), gravidanza, allattamento, alterazioni ormonali.
DIFFUSIONE
E stato calcolato, da recenti studi che l’incidenza di questa sindrome è in aumento, e colpisce circa il 2% della popolazione con una frequenza nel sesso femminile superiore 3 volte rispetto al maschile. In circa il 70% dei casi è bilaterale.
FASI CLINICHE
Si possono distinguere tre fasi:
1 Fase irritativa, dominata dal dolore prevalentemente notturno localizzato polso e dita e anche l avambraccio
2 Fase sensitiva, in cui si ha una progressiva perdita della sensibilità delle dita
3 Fase paralitica, con riduzione o scomparsa del dolore, persistenza dei disturbi sensitivi e segni di paralisi motoria.
SINTOMI
Solitamente la sintomatologia insorge gradualmente, ma successivamente possono diventare costanti ed andare incontro a peggioramento.
Sono rappresentati da dolore alle prime dita e parte del quarto, prevalentemente notturno.
Disturbi della sensibilità, formicolio,intorpidimento della mano e delle dita,sensazione di bruciore
Riduzione della forza di presa con caduta di oggetti dalle mani
FATTORI DI RISCHIO
Esiste una predisposizione individuale, ma ci sono fattori favorenti quali le attività manuali pesanti e o ripetitive, può essere presente nella gravidanza e nella menopausa che provocano ritenzione idrica a seguito di squilibrio ormonale, traumi anche con fratture, compressione dovuta all’uso di apparecchio gessato, artrosi deformante
Più rari casi di compressione dovuta a neoformazione (cisti o tumori).

Anomalie di emergenza del ramo motore del nervo mediano

Esempio intraoperatorio di anomalia di emergenza

Anomalia di emergenza

Tutore per la sindrome del tunnel carpale
Diagnosi:
Essenziale è la storia del paziente e la valutazione clinica da parte di uno Specialista Chirurgo della Mano che valuta la sintomatologia e quindi il dolore alle mani, formicolio con successiva perdita della sensibilità progressiva e diminuzione di forza di opposizione e ipotrofia muscolare.
Esistono dei test clinici specifici quali il segno di Tinel , in cui la percussione del nervo provoca una caratteristica sensazione di scossa alle dita.
Altro test è quello di Phalen, in cui mantenendo il polso in iperflessione (o iperestensione, cosiddetto Phalen inverso) provoca l’insorgenza di formicolio alle dita o peggioramento degli stessi.
Sono inoltre necessari degli esami diagnostico-strumentali specialistici specifici quali l’elettroneurografia che misura la velocità di conduzione dello stimolo nervoso, l’elettromiografia che valuta l’innervazione dei muscoli, e sono indispensabili per una corretta diagnosi. L’ ecografia del polso e la RMN sono degli esami complementari ma non essenziali.
Trattamento:
Può essere conservativo e chirurgico.
Nelle forme iniziali è indicata la terapia conservativa consistente nell’uso di un tutore notturno per l’immobilizzazione polso e mano in posizione neutra con ausilio di farmaci neurotrofici e di terapie fisiche, come ad esempio gli ultrasuoni.
La terapia conservativa non è comunque risolutiva, per cui il paziente deve essere costantemente controllato, ed in caso di peggioramento si pone l’indicazione chirurgica.
Il trattamento chirurgico è pertanto indicato nelle forme più gravi od evolutive.
Consiste nell’ apertura del tunnel carpale e la decompressione del nervo mediano.
Si esegue in anestesia locale con incisione cutanea che permetta una adeguata visione del nervo nel suo decorso per evitare danni chirurgici conseguenti ad una visione incompleta e consistenti in lesioni del nervo (che talvolta presenta anomalie anatomiche dell’emrgenza del ramo motore)o incompleta apertura del tunnel carpale causando pertanto un problema funzionale spesso difficile da risolvere. La durata dell’intervento è di circa 5 minuti.
Successivamente vengono eseguite visite di controllo, medicazioni. Il paziente deve osservare riposo, evitare di sollevare pesi e le manovre di iperestensione ed iperflessione del polso per 30 giorni.
Utile nel decorso post-operatorio l’ausilio di trattamenti fisioterapico per la riabilitazione.
E’ comunque importante sapere che il trattamento chirurgico risolve immediatamente la sintomatologia dolorosa, ma sono necessari alcuni mesi per avere un beneficio del quadro sensitivo che spesso, a seconda della gravità, può portare soltanto una soluzione parziale.

Diagnosi sindrome tunnel carpale

Test di Tinel

Test di Phalen

Test di Phalen inverso
Diagnosi:
Essenziale è la storia del paziente e la valutazione clinica da parte di uno Specialista Chirurgo della Mano che valuta la sintomatologia e quindi il dolore alle mani, formicolio con successiva perdita della sensibilità progressiva e diminuzione di forza di opposizione e ipotrofia muscolare.
Esistono dei test clinici specifici quali il segno di Tinel , in cui la percussione del nervo provoca una caratteristica sensazione di scossa alle dita.
Altro test è quello di Phalen, in cui mantenendo il polso in iperflessione (o iperestensione, cosiddetto Phalen inverso) provoca l’insorgenza di formicolio alle dita o peggioramento degli stessi.
Sono inoltre necessari degli esami diagnostico-strumentali specialistici specifici quali l’elettroneurografia che misura la velocità di conduzione dello stimolo nervoso, l’elettromiografia che valuta l’innervazione dei muscoli, e sono indispensabili per una corretta diagnosi. L’ ecografia del polso e la RMN sono degli esami complementari ma non essenziali.
Trattamento:
Può essere conservativo e chirurgico.
Nelle forme iniziali è indicata la terapia conservativa consistente nell’uso di un tutore notturno per l’immobilizzazione polso e mano in posizione neutra con ausilio di farmaci neurotrofici e di terapie fisiche, come ad esempio gli ultrasuoni.
La terapia conservativa non è comunque risolutiva, per cui il paziente deve essere costantemente controllato, ed in caso di peggioramento si pone l’indicazione chirurgica.
Il trattamento chirurgico è pertanto indicato nelle forme più gravi od evolutive.
Consiste nell’ apertura del tunnel carpale e la decompressione del nervo mediano.
Si esegue in anestesia locale con incisione cutanea che permetta una adeguata visione del nervo nel suo decorso per evitare danni chirurgici conseguenti ad una visione incompleta e consistenti in lesioni del nervo (che talvolta presenta anomalie anatomiche dell’emrgenza del ramo motore)o incompleta apertura del tunnel carpale causando pertanto un problema funzionale spesso difficile da risolvere. La durata dell’intervento è di circa 5 minuti.
Successivamente vengono eseguite visite di controllo, medicazioni. Il paziente deve osservare riposo, evitare di sollevare pesi e le manovre di iperestensione ed iperflessione del polso per 30 giorni.
Utile nel decorso post-operatorio l’ausilio di trattamenti fisioterapico per la riabilitazione.
E’ comunque importante sapere che il trattamento chirurgico risolve immediatamente la sintomatologia dolorosa, ma sono necessari alcuni mesi per avere un beneficio del quadro sensitivo che spesso, a seconda della gravità, può portare soltanto una soluzione parziale.

Diagnosi sindrome tunnel carpale

Test di Tinel

Test di Phalen

Test di Phalen inverso

Anomalie di emergenza del ramo motore del nervo mediano

Esempio intraoperatorio di anomalia di emergenza

Anomalia di emergenza
